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domenica 19 dicembre 2010

ALFABETO BARESE..


Le sole lettere che compongono l’alfabeto barese sono:

A B C D E F G H I K L M N O P R S T U V Z

Per molti sarà una novità costatare la presenza della “K” che ha suono del “C” dura e viene sempre preceduta dal nesso consonantico “SC” formando appunto ”SCK”, come nell’es. Scattàte – Scattate, Sckattàte – Scoppiate.

Le lettere “J”-“X”-“Y” non sono impiegate se non nei casi opportuni al loro utilizzo.
Non pochi scrittori baresi usano la “J”, c’è chi la individua in “Gei”, chi in “Iota”, ma senza giustificarne il motivo, anzi ignorando che questa lettera ha funzione consonantica (o semi) e utilizzandola addirittura in posizione tonica (es. Vjinde – Vento, Cappjidde – Cappello).
Poiché l’accento tonico cade sempre su una vocale e mai su una consonante, è così evidente l’incongruenza di tale utilizzo.
L’uso della “J” cominciò presumibilmente con la venuta degli stranieri in Italia ed il suo impiego è da ricercare nei primi scrittori dialettali che hanno, così, influenzato anche coloro che si sono cimentati successivamente, perpetuando tale erroneo uso.
Per trascrivere la parola “Io”, non pochi utilizzano “Jì”, trascurando che è innanzitutto “I” (I vènghe – Io vengo, I pènze a ttè! – Io penso a te); inoltre, analizziamo il caratteristico fonema “Iì” (es. U Corrìire de Bbàre) che nelle elisioni perde giustamente una vocale, come nei numerosi esempi: Ièrve diventa d’èrve, Iègghie diventa d’ègghie.   


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